curiosità stroriche padovane  1°

MEMORIE PETRARCHESCHE

Molto amante delle scienze e delle arti era il signore di Padova Francesco da Carrara detto il Vecchio' che governo la città dal 1350 al 1388.

Alla sua Corte viveva Francesco Petrarca, che non era cortigiano ma amico venerato 'del Carrara. Lavoravano per il signore Francesco i pittori Altichieri, Avanzi e Guariento.

 Le pitture eseguite nel palazzo dello Reggia Carrarese vennero fatte su soggetti indicati dal Petrarca come: La prigionia di Giugurta e il Trionfo di Mario eseguite dall'Avanzi, rinomato pittore al quale il Comune intitolo la via dietro la Stazione Ferroviaria detta prima Strada di Mortise.

E pure nello stesso palazzo sotto l'indicazione del Petrarca, il Guariento dipinse i dodici imperatori di Roma. E nella sala dei Giganti in Piazza Capitaniato, tutti i personaggi storici ivi dipinti vennero suggeriti dal Petrarca ed eseguiti dall'Avanzi e dal Guariento.

Al pittore padovano Guariento allievo di Giotto e suo aiutante nel dipingere la Cappella degli Scrovegni all'Arena il nostro Municipio dedico il Cavalcavia ferroviario chiamandolo Via Guariento.

E nella sala stessa dei Giganti vi erano anche i ritratti del Petrarca e di Lombardo della Seta che successe al Poeta nella compilazione dell'opera «Degli uomini illustri» ordinata da Francesco da Carrara.

II Petrarca si stabili ad Arquà nel 1370 nella casa che lui stesso aveva disegnato e di cui aveva sorvegliata la costruzione. Quella casa non era una rustica dimora, ma abitazione di uomo benestante, poiché in essa il Poeta vi teneva molti domestici ed un cuoco, sei copisti che ricopiavano i suoi libri (la stampa non era ancora inventata, lo fu solo nel 1445), aveva pure parecchi cavalli e bellissimi mobili.

Dal testamento del Poeta risulta che egli possedeva una madonna dipinta da Giotto e la lascio in eredita a Francesco da Carrara, e possedeva un altro prezioso quadro di scuola greca rappresentante dei guerrieri.

Nella stanza da pranzo vi era una coppa di oro cesellato, dono fatto al Poeta dall'imperatore Carlo IV di Germania, coppa che lascio a Lombardo della Seta. La tomba del Petrarca in Arquà venne fatta costruire da suo genero Francesco Brossano in base a disposizioni lasciate dal defunto.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)